Come azienda associata a Zenital, anche Poliform intende far chiarezza sulla questione legata ai modelli “Dich. Imp.”
Le aziende del settore ricevono spesso dal committente la richiesta di consegnare insieme agli Evacuatori Naturali di Fumo e calore (ENFC che sono una parte del sistema) il modello “Dich. Imp.” per dichiarare la conformità dei propri prodotti. Sappiamo che per realizzare un Sistema di Evacuazione Naturale di Fumo e calore secondo la norma UNI 9494-1 sono richieste obbligatoriamente la presenza di un progetto esecutivo, firmato da un tecnico abilitato, la realizzazione in conformità con il progetto e con l’impiego di prodotti idonei e la dichiarazione finale della conformità mediante l’utilizzo del modello “Dich. Imp.” con tutti gli allegati necessari per dettagliare l’opera realizzata.
Un approccio di questo tipo comporta competenze a tutto tondo che permettano di entrare nel merito di un progetto che, oltre agli evacuatori, preveda anche l’installazione di barriere al fumo o al fuoco, prese d’aria, collegamenti elettrici, centrali di comando e tutti quei componenti che devono poter interagire secondo logiche stabilite in fase di progetto e di cui il modello “Dich. Imp.” certifica la correttezza dell’installazione e del funzionamento. A chi spetta questa responsabilità?
Un chiarimento sull’utilizzo del “Dich. Imp.” in situazioni di mercato che rendono complicato il rispetto di questa procedura era davvero necessario. In particolare, le difficoltà sorgono nel caso della suddivisione dell’appalto dell’opera a diversi soggetti .Pertanto l’associazione Zenital ha deciso di richiedere alla Direzione centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica di Roma un chiarimento in merito al corretto utilizzo del modello.
La risposta è giunta puntuale. L’installatore che firma il “Dich. Imp.” è responsabile dell’intero sistema, lo deve conoscere nei principi progettuali e deve essere in grado di mettere mano al progetto esecutivo. In quest’ottica risulta chiaro che l’azienda che semplicemente fornisce gli evacuatori, nel momento in cui è coinvolta solo per questo aspetto del sistema, NON è tenuta a firmare il “Dich. Imp.”.
Secondo la Direzione Centrale dei Vigili del Fuoco è necessario predisporre il progetto di tutti gli impianti di protezione attiva a servizio di un’attività soggetta ai controlli e, in particolare, degli impianti di controllo del fumo e del calore. Questi ultimi non rientrano nel campo di applicazione del DM 37/2008.
Vediamo, dunque, come è necessario comportarsi nello specifico. In caso di intervento di imprese “intermedie” per l’installazione di materiali o componenti parziali dell’impianto di controllo del fumo e del calore,(come ad esempio solo EFC) il responsabile della firma del modello “Dich. Imp.” avrà cura di riunire nella “Relazione con le tipologie di materiali e componenti utilizzati” tutte le dichiarazioni e certificazioni ritenute utili ai fini del modello (certificazioni, dichiarazioni di corretta posa in opera, D.O.P. relazioni di collaudo ecc.).
Secondo la Direzione dei Vigili del Fuoco, le imprese intermedie quindi “sono tenute alla sola predisposizione e compilazione della corretta posa in opera relativa all’installazione di materiali o componenti specifici dell’impianto di controllo del fumo e del calore” ed al rilascio di D.O.P
Chi firmerà, quindi, il modello “Dich. Imp.”?
La figura giuridicamente coinvolta diventa l’installatore dell’intero sistema: è lui l’unico firmatario del modello “Dich. Imp.”, è lui il responsabile della corretta posa e del funzionamento dell’intero sistema EFC. Per questo è importante che l’installatore comprenda le logiche di intervento del sistema e non solo i dettagli per l’installazione di un singolo componente. Spesso potrà accadere che singole parti del sistema(p.e. solo EFC) siano affidate a soggetti intermedi che saranno a loro volta installatori ma che, proprio per il loro essere “intermedi”, non verranno coinvolti nella firma del modello “Dich. Imp.”. Questo avrà un solo firmatario e una sola figura responsabile: l’installatore dell’impianto.